Dicembre MasterMind, e la Giada non e' una pietra!

Dantonio Repubblica

L’autunno volge al suo epilogo, le uscite autunnali dei più cazzuti, riguardano il recente passato, ma pur sempre passato.
Andrea, Clemente, Jacopo, Alessandro, Sergio, ancora Sergio, e degli aspiranti più cazzuti Riccardo, Gabriele, Massimo, Paoletta, Francesca (i più cazzuti sono declinati rigorosamente al neutro, senza alcun  rispetto di genere) si sono già misurati tra i pali, in alcuni casi anche a suon di cronometro. I più cazzuti anche perché più numerosi, i  CZERO6, con la sola eccezione di chi lamenta piedi bollenti, pure se la sono fatta la loro uscitella autunnale. Ai Czero6 si agganceranno, nella prossima uscita a Sesto, i cosentini al seguito del Cippa. discorso a se’ per la famiglia “Grande Giacomelli” - inversione dei cognomi a sottolineare la magnitudine della Laurissima- per le moderate esigenze della capa famiglia, Hintertux ha messo a disposizione l’intero ghiacciaio. Per gli altri non resta che guardare al dicembre.

A cavallo tra fine novembre e primi di dicembre, un gruppo composito si è ritrovato a San Vigilio, meta imperdibile, prima stazione ad aprire, piste perfette anche se la neve naturale è caduta solo quel tanto per far salvo l’aspetto paesaggistico.
Simon Dal Pozzo, coach,  un tecnico prodigo di parole scolpite nella pietra, oltre che dimostratore indiscutibile. Nel gruppo spiccavano Gianfri, per la prima volta orfano delle gare in Sud America e Beppe Orlini del Brixia, un master pezzo da novanta, che da senior viaggiava sui 17 punti F.I.S.I. . Il quale Orlini, già da un po’ di tempo si è fatto carico dell’impossibile missione di trasformare lo sciatore Tanio nell’atleta Tanio. In una settimana a Brescia gli ha fatto mettere al bando la cioccolata, lo ha costretto a fare un paio di affondi sagittali intervallati da altrettanti scuot, cor e braccia niente, perché il ragazzo è già dotato di suo. Ultimo ritocco, gli ha fatto dismettere alcune putrelle che il buon Tanio, con fierezza, usava come sci.

Per i napoletani il viaggio fino alla Val Marebbe è lunghetto. Ma il posto merita, amato, non per lo sci, ma per l’amenità dei luoghi,  sin dagli anni sessanta, dallo scrittore napoletano Enry De Luca. Oggi vanta un comprensorio di tutto rispetto, anche se gli difetta il collegamento diretto, via impianti a fune, con la Val Badia e il grosso del Superski Dolomiti. Tuttavia lo ski pass Super Dolomiti  è acquistabile e il collegamento con la Badia è garantito da navette super comode.
Lucio Lamberti, a pieno titolo nel gruppo composito, ha affrontato il lungo viaggio da Napoli, in compagnia di uno scarso sciatore ed ancor più scarso scrittore.
Per fortuna che erano in collegamento diretto via Watsappp con Pfelders, sulla cui pista da vertigine, l’ottima Giada stava tentando di replicare, in GS, le imprese di Murren in slalom. “Che succede Presidente (Stefano Romano S.c. Vesuvio)? No news good news?”……..Silenzio.
La interminabilita’ del silenzio stava già facendo  propendere gli animi per un capovolgimento del detto in “no news bad news”, quando arriva il dispaccio del Presidente Romano:”è partita a tutta col 71, si è infilata dentro il telo di una porta, ha perso un bastoncino, si è quasi fermata, ma da autentica vincente, non è rimasta congelata negli inconvenienti, si è rimessa in assetto da attitudine aereodinamica, come la spianata richiedeva, ed ha chiuso ventiseiesima. Bene, sarebbe stato più che accettabile il ventiseiesimo posto anche se non le fosse capitato niente di ciò che le era capitato. Tutto vero a prova di video.
“Ora, partendo quinta, aspettiamo che si fida di fare in seconda manche.” “Come sta incazzata, in seconda secondo me le distrugge”, è il Presidente che scrive. Ma lo scrittore compagno di viaggio di Lamberti, gli risponde: ”l’incazzatura si ci sta, ma la deve  di sciplinare”. E Giada, già da atleta consumata, nonostante i suoi sedici anni e nonostante alle prime esperienze a quei livelli, disciplina la sua incazzatura, con la consapevolezza che le basta non strafare, e stampa il miglior tempo di manche scavalcando 19 posizioni. Che gara! E che piacevole viaggio!

Giada è un fenomeno più che una realtà, tocca a chi la guida tutelarla, questo che sta cavalcando è uno spartiacque che separa le speranze dalla realtà, un insidiosissimo passaggio.  
A San Vigilio ho chiesto a Francesco, Pezzutti, il giovane allenatore della squadra ragazzi della Badia, se aveva avuto notizie del fenomeno nato alle falde del Vesuvio e lui si è quasi offeso per la domanda. “ Come se la conosciamo, è dall’Alpe Cimbra dell’anno scorso che fa parlare di se’, rifilo’ distacchi contabilizzabili  con un semplice cronometro non con le fotocellule”.

Che dire, a Napoli, Giada a parte, che ne nasce una ad ogni morte di papa, lo sci è diventato lo sport nazionale; lievita un movimento giovanile di tutto rispetto che ha addirittura messo in crisi la vela, perché il reclutamento dei giovanissimi avviene qualche anno prima e i ragazzi, una volta entrati nel clima, fatte le amicizie, le rivalità, non se ne distaccano. Si può affermare che senza questo movimento di base di buon livello, coltivato dai club, dagli allenatori, dai preparatori atletici, dai genitori, la stessa Giada non avrebbe avuto modo di germogliare.
E intanto Clemente, per ricordarci che qui si parla di Master, ad Oslo, con autorevolezza, salta sul secondo gradino del podio, nello slalom valevole per la Coppa del Mondo. Non c’è che dire, lo sci agonistico Master,  al Centro-Sud, si pronuncia MasterMind.

MEMORIAL ALDO BALLABIO GRAN FINALE

Gruppo premiazione finale fronatale
Il primo “Memorial ALDO BALLABIO” si è rivelato senz’altro all’altezza delle aspettative, una festa gioiosa, baciata da un sole senza ombra di nuvole, così come gli animi erano in composta allegria, senza ombra di tristezza. 
L’attesa per la redazione delle gloriose o spietate classifiche, a seconda dei punti di vista, si è tramutata, grazie ad Andrea, Marco, plus mogli e figli rispettivi, in un banchetto all’aria aperta. Gli atleti, sotto un accecante sole tardo invernale, i cui radiosi fendenti venivano per fortuna schermati dall’elegante tenso struttura personalizzata dal club organizzatore, lo 0,40, si sono avventati, con apprezzabile stile, su un ricco buffet. Oltre  a placare i morsi della fame, le delizie hanno pure messo il turbo alla voglia di stringersi in festosa armonia di affetti intorno alla famiglia Ballabio. Particolarmente distintosi nella fase della consegna dei premi, per l’ammuina orchestrata, lo squadrone dello S.C. Posillipo, secondo in classifica generale, ma aspirante-rosicante a buttare giù dalla vetta del podio lo S.C. CZERO6. Per smorzare le tensioni nell’attesa dei risultati, è partita una simpatica lotteria con abbinamento dei numeri estratti ai numeri dei pettorali, i premi, ovviamente sono stati di natura sportivo-sciistica, gentilmente offerti della DADASPORT ONLY SKI. Fra i premi spiccavano le ambitissime felpe targate Van Deer.

ONDE GRAVITAZIONALI

Onde gravitazionali

Quest’anno, pur con ben dodici gare in programma, la stagione agonistica, già a metà febbraio, volge al termine. Il 22 febbraio si disputerà la finale, densa, per la prima volta di significato commemorativo.